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Sigarette alla menta: quali sono le alternative?
Celebri fin dalla loro invenzione, le sigarette alla menta, anche note come sigarette al mentolo, hanno rappresentato a lungo il 10% del mercato globale delle sigarette, finché una raccomandazione dell’OMS non ha portato varie istituzioni nazionali e sovranazionali a bandirle dal commercio. La vendita delle sigarette al mentolo è bandita anche in Italia da diversi anni, grazie a una direttiva dell’Unione Europea che è stata recepita dal nostro Paese nel 2016.
Ma come sono nate le caratteristiche sigarette alla menta, cosa ha portato al divieto di vendita e quali alternative sono, invece, disponibili oggi in commercio? Ecco la risposta a queste domande.
La storia delle sigarette alla menta
Le prime sigarette al mentolo risalgono agli Stati Uniti degli anni Venti, un prodotto inizialmente di nicchia che venne pensato da Lloyd “Spud” Hughes, appena uscito dalle scuole superiori e impiegato come cassiere in un ristorante gestito da suo padre, nella località di Mingo Junction, Ohio. Secondo la storia così come è stata trasmessa, Hughes era solito inalare mentolo in cristalli per trattare i suoi problemi di asma.
Fu così che si rese conto che, quando conservava mentolo e sigarette nello stesso contenitore di latta, le sigarette risultavano essere piacevolmente aromatizzate. Il mentolo funziona anche come un anestetico blando, e riesce così a intorpidire la gola rimuovendo la sensazione di fastidio che alcuni tabacchi più duri – specialmente negli anni Venti – causano alla gola.
Hughes iniziò a offrire le sigarette aromatizzate ai braccianti che frequentavano il ristorante di suo padre. Poi brevettò il suo processo di trattamento del tabacco, che prevedeva spruzzare sul tranciato una soluzione di mentolo, alcol e olio di cassia, e nel 1926 i diritti sulla sua creazione furono acquistati dalla Axton-Fisher Tobacco Corporation, che portò l’innovativa sigaretta alla menta ad essere venduta in tutta la nazione.
Le leggi sulle sigarette al mentolo
La sigaretta alla menta è sempre rimasto un prodotto di nicchia rispetto alle sigarette tradizionali, ma nel tempo si è diffusa in tutto il mondo, riscuotendo un grande successo e facendo tuttavia sorgere, negli ultimi anni, dubbi sull’effetto non positivo che il tabacco aromatizzato può avere sui fumatori. In tanti, infatti, si chiedevano se le sigarette alla menta facessero male.
Le indicazioni dell’OMS in merito all’uso delle sigarette alla menta
Nel 2016 l’Organizzazione Mondiale della Salute ha diffuso un rapporto sull’utilizzo del mentolo come insaporente delle sigarette. Nel rapporto, vengono innanzi tutto rilevati i numeri della diffusione delle sigarette al mentolo, che possono variare di paese in paese, fino ad arrivare al 50% del consumo di sigarette totali. Le statistiche di varie nazioni dimostrano, poi, che le sigarette alla menta sono preferite da donne e da fumatori più giovani.
Il rapporto evidenzia, inoltre, che le sigarette al mentolo vengono percepite generalmente come più “leggere” di quelle tradizionali, e che i fumatori di sigarette tradizionali riescono a smettere più facilmente di chi fuma sigarette alla menta. Sulla base di queste evidenze, il rapporto ha quindi ribadito la necessità di implementare il divieto di vendita di sigarette al mentolo, già espresso nella sua Convenzione per il controllo del tabacco.
La direttiva europea
Il rapporto dell’OMS del 2016 faceva il punto su un processo che era già in atto, che ha portato anche l’Unione Europea a bandire definitivamente le sigarette aromatizzate. Nel maggio 2014, infatti, la Direttiva Europea sui Prodotti del Tabacco ha vietato la messa in commercio di sigarette e trinciati al mentolo o altrimenti aromatizzati in tutti i paesi membri. L’applicazione della direttiva fissava il 2020 come termine ultimo per adeguarsi.
Sigarette al mentolo in Italia
L’Italia ha recepito la direttiva europea appena due anni più tardi, nel 2016 e, a partire da maggio 2020, non esistono più sigarette al mentolo vendute in Italia. Lo stesso può dirsi di tutte le sigarette con additivi aromatizzanti, come per esempio le sigarette alla vaniglia, alla cannella e ad altri aromi: tutti questi prodotti non sono più reperibili.
Sigarette alla menta nel mondo
L’Europa non è l’unico continente dove trovare una sigaretta alla menta è ormai impossibile: ad aderire al divieto si sono aggiunti anche il Canada, l’Etiopia, la Moldavia, il Senegal e la Turchia. Altre nazioni hanno adottato il divieto senza ancora implementarlo, come il Brasile, mentre gli Stati Uniti hanno presentato un piano per eliminare le sigarette al mentolo dal commercio.
Sigarette alla menta: alternative in commercio
Come sostituire quindi le sigarette al mentolo? Andiamo a vedere le varie possibilità.
Smettere di fumare
La prima raccomandazione è sempre quella di smettere di fumare. Smettere di fumare ha benefici immediati e a lungo termine sulla salute, ed è una strada che si può percorrere con i giusti strumenti e supporto. È consigliabile rivolgersi al proprio medico curante, che potrà suggerire il metodo più adeguato a rinunciare del tutto alle sigarette. La dipendenza va infatti affrontata da più lati, perché di compone di una dipendenza fisica – quella della nicotina – e di una psicologica, che va gestita nel modo migliore per avere successo.
Esistono poi alcune alternative che possono aiutare nella transizione. Ecco quali sono.
E-cig e aromi mentolati
Le sigarette elettroniche, anche note come e-cigarettes, sono dispositivi elettronici che atomizzano una soluzione liquida tramite un meccanismo di riscaldamento, producendo così un “vapore” inalabile. Il liquido utilizzati sono composti da glicole propilenico, glicerolo vegetale, nicotina (opzionale) e un aroma.
Gli aromi delle sigarette elettroniche sono svariati, a partire dall’aroma al mentolo, che è uno dei più diffusi. Altri aromi disponibili sono quelli fruttati, come il mango o il cocco, o speziati, come lo zenzero o la vaniglia. Le sigarette elettroniche non fanno uso di tabacco, e quindi l’esperienza che offrono è molto diversa da quella di un prodotto di tabacco.
Prodotti a tabacco riscaldato
Tra le alternative alle sigarette al mentolo, c’è poi l’opzione dei riscaldatori di tabacco di ultima generazione come Pulze, dispositivi elettronici che riscaldano il tabacco senza bruciarlo, e che produrrebbero così una percentuale estremamente ridotta di sostanze chimiche nocive rispetto alla combustione delle sigarette tradizionali.
I riscaldatori di tabacco funzionano grazie a stick compatti contenenti foglie di tabacco trinciate, che possono essere trattate così da ottenere sapori e aromi molto variegati. Tra le tante opzioni possibili per utilizzare il proprio dispositivo Pulze, quella che riproduce il sapore piacevole del mentolo è lo stick di tabacco iD ICE. Di media intensità, gli stick di tabacco iD ICE presentano un’aromaticità alla menta particolarmente elevata, e lasciano una sensazione di intensa freschezza dopo l’utilizzo.