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Fumare a Torino: ecco le regole sul fumo in città

Fumare a Torino: ecco le regole sul fumo in città

Che ti stia preparando a un viaggio di piacere o di lavoro nel capoluogo del Piemonte, è sempre bene sapere dove si può o non si può fumare a Torino.

In Italia le leggi sul fumo sono state modificate e ampliate nel corso degli anni. Oggi, alcuni Comuni hanno, inoltre, aggiunto delle nuove norme derivanti dalla maggiore consapevolezza dei rischi legati al fumo, nonché dalla volontà di tutelare i non fumatori.

È ciò che è avvenuto recentemente anche a Torino, città in cui anche il fumo all’aperto ha subito delle restrizioni. Limitazioni che non riguardano esclusivamente la sigaretta tradizionale, ma anche e-cig e riscaldatori di tabacco.

Divieto di fumo a Torino: dove non si può fumare

Quando parliamo di divieti di fumo a Torino, per prima cosa dovremo fare riferimento alle leggi che riguardano l’intero Stivale. In questo senso, sarà meglio riassumere in breve le regole sul fumo vigenti nel nostro Paese. In Italia, infatti, è vietato fumare:

nei luoghi pubblici al chiuso, con eccezione dei luoghi riservati ai fumatori e dei luoghi privati (per esempio, le abitazioni private), come stabilito dalla Legge Sirchia del 2003;

in macchina se si è in presenza di minori o di donne incinte;

in spiaggia, ma solo se così stabilito dal Comune, dalla Regione o dal Lido, in quanto una vera e propria legge nazionale in merito non esiste.

E per quanto riguarda il fumo all’aperto? Anche in questo caso, al momento non esiste una legge a livello nazionale che vieta di fumare all’aperto – benché una proposta di questo tipo sia stata presentata solo pochi mesi fa dal ministro della salute Schillaci.

Pur in mancanza di una normativa a livello nazionale, va detto che alcune città italiane hanno cominciato autonomamente a introdurre normative più stringenti in merito. E Torino è proprio una di queste.

A Torino non si fuma più all’aperto

Il consiglio comunale di Torino ha preso una decisione netta contro il fumo. Ad aprile 2024 è stata approvata la delibera che apporta modifiche al regolamento di polizia urbana.

La modifica riguarda proprio il divieto di fumare all’aperto. In particolare, stabilisce che a Torino non si può fumare all’aperto a una distanza inferiore a cinque metri da altre persone, a meno che queste non abbiano dato il proprio consenso.

In sostanza, le regole diventano più rigide in una città che, ricordiamo, aveva già da tempo vietato il fumo nelle aree gioco per i bambini.

Le motivazioni alla base delle restrizioni sono chiare: da un lato tutelare i non fumatori che, fino a questo momento, dovevano contare esclusivamente sul buon senso di chi fuma; dall’altro, l’intento è evitare l’abbandono di mozziconi nell’ambiente.

Il divieto di fumare all’aperto a Torino riguarda anche e-cig e riscaldatori di tabacco?

La via intrapresa da Torino non tutela i non fumatori esclusivamente dal fumo di sigarette tradizionali, pipe o sigari. Oggi, infatti, sono sempre più le persone che hanno optato per le alternative alla sigaretta tradizionale, per esempio cominciando a fumare sigarette elettroniche o riscaldatori di tabacco come Pulze.

Nonostante la diffusione crescente delle sigarette elettroniche e dei dispositivi a tabacco riscaldato, in Italia non è ancora stata introdotta una legge nazionale specifica che ne regolamenti l’utilizzo. Di conseguenza, la responsabilità di usare questi dispositivi con buon senso e rispetto verso gli altri rimane affidata alla sensibilità individuale dei fumatori. Nonostante producano un fumo diverso da quello prodotto dalle sigarette classiche, infatti, non si può dire che dispositivi di questo tipo non possano infastidire chi il vizio del fumo non l’ha mai avuto.

Proprio per questa motivazione, il divieto di fumare all’aperto introdotto a Torino riguarda anche e-cig e riscaldatori di tabacco. Anche chi fuma la sigaretta elettronica o Pulze, dunque, deve fare attenzione a svapare o fumare rispettando sempre la distanza dei cinque metri dagli altri.

Divieto di fumare a Torino: cosa si rischia

Quando subentrano nuove regole, di conseguenza vengono introdotte anche nuove sanzioni.

Nel caso di Torino, nell’ipotesi in cui si venisse sorpresi a fumare a una distanza inferiore di cinque metri da una persona che non ha esplicitamente dato il proprio consenso, il rischio è doversi trovare a pagare una multa da 100 euro. Lo stesso importo era già stato stabilito in caso si infrangesse il divieto di fumo nelle aree gioco per bambini.

È sempre importante ricordare, però, che il buon senso ci permette di evitare situazioni spiacevoli. Rispettare gli altri ci permette di goderci i nostri momenti di relax in compagnia del nostro Pulze e sentirci in pace con noi stessi.

Vietato fumare a Torino e non solo: in quali altre città non si fuma all’aperto

Torino non è l’unica città italiana che ha compiuto un passo in avanti nelle leggi sul fumo, in attesa dell’introduzione di regole a livello nazionale, anche per quanto riguarda e-cig e riscaldatori di tabacco.

Per fare qualche esempio, a Milano già dal 2021 non si può fumare all’aperto nei pressi di fermate del tram, parchi, stazioni, cimiteri, stadi e oratori. Inoltre, nel caso di Milano, la distanza da rispettare è di dieci metri dalle altre persone.

L’esempio di Milano ha convinto anche altri comuni. Volano, nel Trentino, ha dato via al progetto Volanonfuma con il quale la cittadina vieta il fumo all’aperto in prossimità di luoghi sensibili.

La lotta al fumo, con un’estensione delle leggi per vietare il fumo all’aperto, continua anche all’estero. Per esempio, in Francia e in Portogallo si prospetta il divieto a livello nazionale di fumo all’aperto.

Altri paesi, invece, come Messico e Giappone, hanno già da tempo adottato regole molto rigide contro il fumo che riguardano tanto le sigarette tradizionali, quanto i dispositivi nati come alternativa.

In Messico, infatti, c’è il divieto di fumo in tutti gli spazi pubblici, mentre il Giappone è riconosciuto come uno dei paesi dalle regole più rigide: basti pensare che è vietato fumare in strada. Per i fumatori, infatti, esistono zone apposite e spazi separati per l’utilizzo di e-cig e riscaldatori di tabacco.