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Fumare in Australia: cosa sapere su regole e divieti
Quando si viaggia, specialmente in luoghi molto lontani dall’Italia, è normale porsi alcune domande. Molti fumatori, ad esempio, potrebbero interessarsi alle norme, le regole e i divieti presenti nel paese ospitante. Se prendiamo in considerazione l’Australia, questa domanda appare ancor più lecita. Questo Paese, infatti, è noto per avere delle policy piuttosto rigide riguardo al fumo. Cerchiamo quindi di capire se si può fumare in Australia e dove.
La linea di condotta dell’Australia contro il fumo
Le ultime notizie in merito a strette e divieti su tabacco e sigarette elettroniche ci offrono un quadro esaustivo della linea di condotta del Paese in merito a questo argomento.
L’Australia è nota per leggi antifumo particolarmente rigide, e per quanto le regole in merito possano variare da stato a stato, l’orientamento generale fa presupporre una lotta ferrea al fumo.
Non parliamo solo di divieti di fumo presenti in luoghi chiusi, ma anche di regole stringenti sul commercio e confezionamento del tabacco, nonché sui prezzi applicati sui pacchetti di sigarette.
Che si fumino sigarette tradizionali, e-cig o riscaldatori di tabacco come Pulze, in questa guida offriamo una panoramica su com’è fumare in Australia, tra divieti e acquisti di prodotti del tabacco.
La lotta contro il fumo in Australia
L’Australia ha adottato, ormai da anni, una vera e propria lotta contro il fumo. Sarà per questo motivo che l’incidenza del fumo è in declino. I dati riportati dall’Ufficio di Statistica Australiano, infatti, rivelano che, complessivamente, la percentuale di adulti che fumano quotidianamente è diminuita nell'ultimo decennio, passando dal 16,1% nel 2011-12 al 10,1% nel 2021-22.
Come vedremo, diversi sono i luoghi in cui non è possibile fumare, nemmeno la sigaretta elettronica, e le novità nel 2024 riguardanti le e-cig non fanno che confermare un’ulteriore stretta.
I divieti non riguardano solo i cittadini, ma anche i produttori. Basti pensare che in Australia è vietata qualsiasi pubblicità che possa incoraggiare o persuadere le persone a fumare o utilizzare prodotti del tabacco.
Le sigarette, poi, vengono confezionate in pacchetti semplici che non devono riportare loghi, immagini di marchi o testi promozionali.
Dove non si può fumare in Australia
La rigidità dell’Australia nei confronti del fumo è evidente anche solo camminando per le strade delle città. Pochissimi sono i fumatori che si vedono sui marciapiedi.
Va detto, prima di tutto, che l’Australia è grande,perciò non in tutti gli stati si avrà a che fare con le medesime leggi. Per questo motivo, il consiglio è consultare il sito di Youth Law Australia, in cui sono presenti tutte le regole in base allo stato in cui si programma di viaggiare.
In linea generale, però, possiamo dire che i viaggiatori debbano fare attenzione a eventuali cartelli di divieto e che alcune regole valgono, sebbene con alcune piccole differenze, su tutto il territorio.
In particolare, in Australia non è permesso fumare in tutti i luoghi pubblici al chiuso come:
· Bar, pub e ristoranti
· Scuole, college e università
· Centri commerciali
· Teatri, biblioteche e gallerie
· Palestre e impianti sportivi
· Ospedali
· Chiese
· Trasporti pubblici
Non solo, perché come anche in altri Paesi, anche le regole sul fumo all’aperto possono essere più stringenti di quelle presenti in Italia. Per esempio, non è concesso fumare nelle aree esterne di bar e ristoranti o di altri luoghi in cui si servono cibi e bevande all’aperto.
Inoltre, in alcuni stati non è possibile fumare all’aperto in luoghi vicino ad attrezzature da gioco per bambini, nelle stazioni ferroviarie o della metropolitana, né alle fermate dell’autobus o del taxi.
In auto, invece, fumare una sigaretta è concesso, ma solo se a bordo non è presente un minore di 16 anni. In alcuni stati, il limite d’età viene innalzato a 18 anni.
Quanto costano le sigarette in Australia
I fumatori italiani che hanno visitato l’Australia o vi si sono trasferiti, hanno avuto uno shock non indifferente quando hanno provato ad acquistare un pacchetto di sigarette.
Le informazioni, da questo punto di vista, non sono rosee per i fumatori, specialmente per quelli che sono abituati a fumare una marca specifica.
L’Australia, infatti, è uno dei luoghi in cui le sigarette costano di più. Basti considerare che il prezzo di un pacchetto di sigarette si attesta attorno ai 20 euro, con sigarette di fascia alta che arrivano a costare anche 35 euro a pacchetto. Per quanto riguarda gli stick per riscaldatori di tabacco, invece, la loro vendita non è consentita.
Un’idea, quindi, potrebbe essere portare da casa delle scorte. Ma anche in questo caso è bene informarsi circa i limiti da non superare. I viaggiatori possono, infatti, portare con loro:
· un pacchetto non aperto contenente fino a 25 sigarette o 25 grammi di altri prodotti del tabacco
· un pacchetto di sigarette aperto.
Inoltre, se si porta con sé del tabacco è necessario dichiarare quello che si ha al di sopra della franchigia doganale e pagare tutti i dazi e le tasse applicabili all'arrivo in Australia. È sempre consigliabile assicurarsi di spuntare la casella sul modulo doganale quando si ha una quantità maggiore di quella consentita, in modo da poterlo presentare alla dogana quando si arriva in Australia.
Come già detto, infatti, potrebbe essere necessario pagare dazi e tasse, per cui è meglio spuntare la casella in caso di dubbio per evitare eventuali multe e sanzioni.
Fumare la sigaretta elettronica o in Australia
Dal 1° ottobre 2021, le nuove leggi sullo “svapo” implementate dalla Therapeutic Goods Administration (TGA) richiedono alle persone che importano in Australia liquidi per la sigaretta elettronica alla nicotina, cialde alla nicotina o prodotti a base di tabacco riscaldato, di ottenere una prescrizione da un medico di famiglia registrato in Australia.
Diverse, però, sono le novità in materia di e-cig. Come annunciato dal ministro della Sanità australiano, Mark Butler, l’importazione delle sigarette elettriche monouso, ma anche quelle di altre sigarette elettroniche, fatta eccezione per quelle a uso terapeutico, sarà vietata a partire dai primi mesi del 2024.
La decisione è stata presa per frenare il diffondersi dello svapo tra i più giovani. Benché inizialmente l’utilizzo della sigaretta elettronica fosse stato presentato come un metodo per smettere di fumare, per il ministro l’effetto è stato quello di creare una nuova generazione dipendente dalla nicotina.
Lo svapo ricreativo, quindi, sarà vietato, con la vendita dei vaporizzatori che sarà limitata alle farmacie. La sigaretta elettronica, dunque, sarà ammessa come strumento per smettere di fumare, ma non come strumento ricreativo.